L’Ascensione è l’immagine di Colui che ci precede su tutte le strade, Colui che ci apre la via e ci assicura la sua presenza per tutti i nostri giorni.
Ma tutto continua per quei discepoli, che devono ripartire, sì dividendosi tra di loro, ma per raggiungere ogni terra, straniera e lontana, che diventerà la loro patria, la terra dove porre il seme del Vangelo.
Essi ricevono la sua benedizione che si estende, così, su tutta la storia, su ogni persona, su ogni uomo caduto, su ogni vittima, su ogni povero, per rassicurarci e per garantirci che la vita è più forte delle sue ferite.
E’ bello pensarci, oggi, il luogo della stessa benedizione, noi tutti e la nostra comunità parrocchiale, l’assemblea domenicale, una forza vitale che non viene mai, alla quale possiamo sempre attingere, anche nella malattia e nelle delusioni.
Essere testimoni di questo, del bene presente in ognuno e su tutta la terra, del bene in me e in te, ma soprattutto annunciare l’abbraccio della Croce, insieme alla conversione e al perdono, potrà far ripartire ogni cuore arenato, ogni cristiano demotivato e ogni comunità spenta, verso terre intatte, aperte al futuro.