CELEBRAZIONI E APPUNTAMENTI SANTO NATALE 2015
Giovedì 24 dicembre, vigilia di Natale
Ore 16.00 S. Messa con gli anziani e per gli anziani presso le Suore della Carità in Via Napoli
Ore 23.45 S. Messa di mezzanotte in Parrocchia e nella chiesa del Divino Amore a Capitino
Venerdì 25 dicembre, S. Natale
Ore 9.30 S. Messa nella Cappella delle Povere Figlie della Visitazione in Via Selva
Ore 10.30 – 12.00 – 17.00 SS. Messe nella chiesa di S. Lorenzo
Sabato 26 dicembre, S. Stefano
Ore 10.30 a S. Lorenzo S. Messa in onore di S. Stefano
Ore 17.00 S. Messa prefestiva in parrocchia
Ore 21.00 a S. Lorenzo Concerto della Banda Comunale
Domenica 27 dicembre, festa della S. Famiglia
Al mattino le SS. Messe saranno celebrate come di consueto, anche nelle Cappellanie
Ore 16.30 Rito di apertura dell’Anno Giubilare in parrocchia con la Statio nella Chiesa di S. Giuseppe, peregrinatio verso la chiesa di S. Lorenzo e apertura simbolica della “porta”
Ore 17.00 S. Messa, animata dalle famiglie. Seguirà un momento di festa nella Sala Agape
Giovedì 31 dicembre
Ore 18.00 In parrocchia S. Messa e Te Deum di ringraziamento, con la consegna alle Autorità cittadine del Messaggio della Pace di Papa Francesco
Ore 20.00 Nella Sala Agape Cenone di solidarietà (prenotazioni in parrocchia entro il 29 dicembre)
Venerdì 1 gennaio, festa della Gran Madre di Dio
Ore 11.00 e 17.00 SS. Messe solo nella chiesa di
- Lorenzo con il canto del Veni Creator
Mercoledì 6 gennaio, Epifania
Ore 10.30 – 12.00 – 17.00 SS. Messe in parrocchia
Ore 18.00 la Befana a S. Lorenzo: momento di festa sul sagrato della chiesa intorno all’ “albero dei cuori” con doni per i bambini
E’ NATALE OGNI VOLTA CHE SORRIDI AD UN FRATELLO E GLI TENDI LA MANO
A noi è data l’opportunità oggi di essere speranza per la città e il suo territorio.
La crisi che stiamo attraversando ci obbliga a riscoprire le risorse più autentiche, ben al di là di un benessere solo economico, che si rivela fragile quando non illusorio.
Sono le persone il bene che, tutti insieme, possiamo valorizzare per costruire un mondo diverso e più giusto.
Sono i giovani i protagonisti della nostra speranza e con loro dobbiamo fondare un “patto” fra le generazioni, con un obiettivo condiviso di crescita e di cittadinanza.
La vera vittoria sulla crisi non consiste nel rimpiangere il passato: si tratta, invece, di trovare il modo di “non perdere” nessun cittadino, offrendo le opportunità che ciascuno saprà cogliere.
L’”attenzione al prossimo” e la fraternità sono gli atteggiamenti con cui caratterizzare le nuove relazioni civiche. E’ il contrario dell’indifferenza, ma anche l’opposto di logiche settoriali e burocratiche nei rapporti sociali, economici, civili.
Il volano fecondo per l’intera società è “investire” sulla famiglia perché possa essere valorizzata sul piano economico e, più ancora, su quello educativo e culturale. E allora…
Guardiamo al nuovo che nasce,
forse nel silenzio, senza pubblicità.
Guardiamo a ciò che oggi è piccolo,
ma come al seme di senape
promette fioriture e frutti.
Accordiamogli fiducia.
Lasciamoci afferrare dalla forza trascinante di Cristo.
Smettiamola con le lamentele
su ciò che non c’è più o che non va.
La nostra terra trabocca di profeti,
mistici e sognatori coraggiosi,
che non spostano la speranza in un altrove,
ma la fanno accadere nel presente.
sanCon l’augurio di ogni bene… Don Alfredo
Una Parola…
“Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità”.
Una voce grida: “Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato”.
Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda:
“Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri”.
Dal libro del Profeta Isaia (40, 1-11)
Una preghiera ed un augurio…
Poiché le parole non sono fatte
per rimanere inerti nei nostri libri,
ma per prenderci e correre il mondo in noi,
lascia, o Signore, che di quella lezione di felicità,
di quel fuoco di gioia che accendesti un giorno,
alcune scintille ci tocchino, ci mordano,
ci investano, ci invadano.
Fa’ che da essi penetrati come “faville nelle stoppie”
noi corriamo le strade di città
accompagnando l’onda delle folle
contagiosi di beatitudine, contagiosi di gioia.
Perché ne abbiamo veramente abbastanza
di tutti i banditori di cattive notizie, di tristi notizie:
essi fan talmente rumore
che la tua Parola non risuona più.
Fa’ esplodere nel loro frastuono il nostro silenzio
che palpita del tuo messaggio di speranza.
(Madeleine Delbrel)
San Lorenzo Martire ® – 2015 12 22 – Auguri amminuistartori e commercianti
NATIVITA’ SOTTO LA CASCATA
E’ NATALE OGNI VOLTA CHE SORRIDI E TENDI LA MANO AD UN FRATELLO
Il Convegno organizzato nella mattinata di sabato 19 dicembre dall’Unità interparrocchiale Isola del Liri Castelliri e dal Comune di Isola del Liri, è stato un momento culturale e sociale ricco di interesse e di spunti di riflessione.
Freddo ma bello l’ambiente –il nuovo Teatro Stabile Comunale, ricavato da un ex mulino affacciato su un’ansa del fiume Liri—, inquietante il tema tratto da una frase di Madre Teresa di Calcutta –E’ Natale ogni volta che sorridi e tendi la mano ad un fratello!- perché metteva a fuoco il grave problema della povertà e dall’emarginazione oggi, in questo nostro territorio; significativo il pubblico formato proprio da chi la povertà la vive, direttamente o indirettamente, sulla propria pelle e nel proprio cuore; eccellenti le voci che si sono alternate al tavolo, dalla vivacità della moderatrice, la dott. Erica Imperante, alla competenza dei diversi relatori.
Dopo il saluto del Sindaco, Vincenzo Quadrini, e del Direttore della Caritas diocesana, don Toma Akuino Teofilo, che da punti di vista hanno diversi accennato a quanto si fa e quanto andrebbe fatto per arginare il grave problema economico e sociale che da anni ormai ha investito questo nostro paese, la dott. Monica Mancini ha fatto un quadro più dettagliato con dati ben precisi che mettevano in luce la crescita, spesso esponenziale, della povertà dei singoli, dei piccoli, delle famiglie con le inevitabili ripercussioni sulla vita personale di ciascuno e sul tessuto sociale.
Quindi, è stata la volta del Direttore della Caritas di Roma , Mons. Enrico Feroci, che pur non conoscendo a fondo la situazione del territorio, ma venendo da una realtà macroscopica qual è la capitale, ha portato un contributo altamente interessante.
E’ partito dall’esperienza, ricca di emozioni, fatta il giorno prima con l’apertura da parte di Papa Francesco della Porta Santa della Carità all’Ostello di Via Marsala a Roma, proprio vicino a quella Stazione Termini, che è luogo di vita –e talora di morte- di migliaia di poveri, per cui i 200 posti letto del dormitorio o il pasto caldo che si dà alla Mensa è solo una goccia nel gran mare dei bisogni. Il quadro generale non è dei più confortanti se si pensa alla situazione di tanti anziani, soli e dimenticati, ai tanti giovani senza lavoro e senza futuro, al gravissimo problema del gioco d’azzardo che dilapida ricchezze e dilania le vite di singoli e famiglie.
E dinanzi a tutto questo preoccupa un atteggiamento paragonabile ad una sua recente esperienza: dinanzi ad un segnale di allarme per un incendio in galleria, tutti gli automobilisti sfrecciavano lì dentro, incuranti del pericolo. Individualismo sfrenato? Utilitarismo a tutti i costi? Crisi morale dilagante che porta a quelli che lui ha definito i 7 peccati dei “senza”, vale a dire, benessere senza lavoro, educazione senza studio, affari senza regole, piaceri senza doveri, politica senza principi, scienza senza coscienza, società senza famiglia, mentre basterebbe sostituire un “con” a quei 7 “senza”, che privano di umanità l’individuo e la comunità intera. Resta fermo il principio che la carità va a braccetto con la giustizia, anzi è da questa preceduta, perché mai va dato per carità ciò che spetta per giustizia.
La parola finale offerta dal parroco di S. Lorenzo, don Alfredo Di Stefano, può essere invece riassunta nello slogan lanciato anche alla Messa con gli sportivi giovedì scorso, “insieme, mai contro”, perché la città diventi un’agora dove insieme si riflette, insieme si accolgono idee per un nuovo umanesimo, insieme si individuano le priorità ed il cammino da fare perché i sogni di tutti, e dei giovani in particolare, si trasformino in realtà.
Per fare rete occorre, però, far emergere volti e nomi, nel pubblico e nel privato, con una cabina di regia, a partire dalla Consulta comunale, che non disperda forze e beni, perché giustizia, carità e rispetto siano davvero l’anima della città.
[gallery link="file" columns="4" ids="1186,1185,1184,1183,1182,1181"]IL SIGNORE E’ CON TE
IL SIGNORE E’ CON TE
O Madonna di Loreto,
tu che sei stata rivestita
dei colori luminosi
dell’infinito amore di Dio
e per sempre “colmata di grazia”,
concedici l’augurio più bello
che nasce dal mistero
della casa di Nazareth: il Signore è con Te.
Concedi anche a noi di stare con Te.
Con Te nell’accogliere la Parola che ci fa discepoli,
per non smarrire la polifonia di affetti, di comunione e di pace.
Con Te nascosti in un cantuccio del mondo,
stanchi delle prove della vita,
per essere curati e guariti dalle ferite.
Con Te nella quotidianità della nostra casa,
perché la bellezza eterna sia il volto delle nostre famiglie.
Con Te che apri le nostre mani serrate, piene di rancore,
per percorrere insieme le vie della misericordia e del perdono.
Con Te i nostri grembi sterili che non sanno più generare
ritrovino la gioia di vivere e condividere i doni ricevuti.
O Madonna di Loreto,
donaci lo spirito del Tuo Figlio,
entra nella storia personale di ognuno di noi,
aiutaci a fare della nostra vita un arcobaleno d’amore.
Così sia! Ave Maria.
don Alfredo
PER VIVERE IL NATALE, OGGI
PER VIVERE IL NATALE, OGGI.
Il Natale è la logica di un amore che si dona e crea incontro, dialogo, comunione, condivisione, solidarietà, amicizia, fraternità.
Insieme vogliamo scambiarci gli auguri!
Vi aspetto, per un breve incontro, con il nostro Sindaco,
Lunedì 21 Dicembre, alle ore 12.00, nella Chiesa di San Giuseppe.
San Lorenzo Martire ® – 15_12 13 – Per Vivere il Natale Oggi
ISOLA DEL LIRI DICE GRAZIE A MARIA
“Maria, salus infirmorum”, Maria, tempio dello Spirito santo”, “Maria, regina della famiglia”… No, non stiamo recitando le Litanie alla fine di un Rosario, ma sono solo alcuni dei “nomi” con cui abbiamo pregato la Vergine lauretana in questi giorni di festa, accompagnando alle parole sempre gesti concreti, volti veri, situazioni di vita diverse.
Così nel Triduo di preparazione lunedì sera ci siamo ritrovati intorno all’altare con portatori di handicap, anziani e malati, che hanno ricevuto il Sacramento dell’Unzione degli infermi. Sentimenti contrastanti hanno albergato nei nostri cuori, perché alla fragilità della natura umana si contrappone sempre una forza d’animo inaspettata, in una vita apparentemente senza speranza pulsa un animo capace di lottare e di guardare oltre i limiti e le finitezze umane. E’ il prodigio della fede, è la molla che ti rende compagno di strada di chi soffre e da solo non ce la fa e anche se la vita è dura e carica di fatiche, dolori, affanni e preoccupazioni, sai ancora sorridere, sai ancora pregare, sai ancora dire “sto bene, grazie”. Anche noi diciamo “grazie” a ciascuno dei presenti, ai loro parenti ed Amici, ai volontari dell’Unitalsi per il loro servizio così ricco di compassione e di amore evangelico.
Martedì 8 è stato un tripudio di gioia, di bellezza, di vivacità, di armonia. Dinanzi alla bella immagine della Vergine Immacolata adorna di fiori e avvolta dal profumo di incenso, è sfilato un mondo intero. Al mattino piccoli e grandi hanno portato un fiore a Maria e sei bambini –Alessandro, Carola, Giacomo, Lorenzo, Lorenzo e Sofia- sono stati battezzati, mentre nel pomeriggio è stata la volta dei ragazzi cresimandi che, accompagnati da genitori, padrini e madrine, hanno preso lì’impegno a ricevere il Sacramento della Confermazione con serietà e coerenza di vita. E’ seguito un momento di festa straordinaria, quando il Parroco e il Sindaco accompagnati dalla Banda comunale sono passati di piazza in piazza per l’accensione delle luminarie e degli alberi di Natale. E poi di nuovo in chiesa per il Concerto in onore di Maria: il suono melodioso di violino, violoncello, chitarra e piano si è alternato alla voce del tenore spaziando da brani classici a inni religiosi, dalle colonne sonore al canto finale di Natale. Un degno modo anche di inaugurare il bel Presepe napoletano dalla scenografia maestosa, opera di un gruppo di esperti volontari. “Grazie” a tutti e a ciascuno di loro!
Il giorno della vigilia, poi, i nostri cuori, le nostre preghiere, il nostro affetto hanno semplicemente cambiato volto, perché fissati sulla Vergine bruna. A mezzogiorno la bella statua della Madonna di Loreto, vestita a festa e ingioiellata, è uscita dalla sua cappellina e tra canti, suoni di mortaretti e rintocchi festosi di campane è “salita” in alto, ripetendo un rito antico, capace sempre di forti emozioni. Il pomeriggio, nell’aria densa del profumo delle crespelle –ed il “grazie” va al gruppo di donne ed uomini che si sono fatti carico di questa gustosa “fatica”- la parrocchia ha visto coronato il sogno di una coppia di sposi, che hanno ricevuto il Sacramento del Matrimonio circondati da tanti amici e dai compagni di scuola dei loro figli.
Giovedì 10, infine, in una giornata di dicembre quasi primaverile, la festa della Patrona ha coinvolto tutta la città ed i paesi vicini, con la fiera del mattino e la solenne concelebrazione eucaristica del pomeriggio. I sacerdoti delle tre parrocchie isolane, don Alfredo, don Dante e don Roberto, hanno accolto il Vescovo Gerardo, che nell’omelia ha invocato Maria come “Porta santa della salvezza” perché Dio attraverso di Lei è entrato nella nostra storia. Siamo tutti invitati ad attraversare quella Porta santa che è il Cuore misericordioso di Maria e come Lei mai dobbiamo essere indifferenti a quanto accade dentro di noi e intorno a noi, ma imparare a porci le domande fondamentali sul senso delle cose, sul valore delle persone, sul significato degli incontri. “Grazie, Eccellenza!” per la sua presenza e le sue parole.
Il ritorno del Gonfalone storico, andato perduto ed ora ritrovato, l’accensione della lampada che arderà per un intero anno con l’olio offerto dal Comune, il Rosario pregato e cantato durante la processione per le vie della città, mentre i portatori si alternavano a sostenere il dolce peso della Vergine Lauretana nel suo tronetto dorato, il concerto finale in una piazza ormai gelida a dispetto del suo nomignolo “callarone” che ricorda il caldo afoso dell’estate, sono “cammei” preziosi di una festa che esalta e rafforza la fede e la vita di una comunità. “Grazie, Maria!”