Daily Archives : 14 febbraio 2021

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SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2021 N 07

2021 – Echi di Vita N°07 – IL NOSTRO E’ IL DIO DELLA COMPASSIONE

Non ha nome né volto il lebbroso, perché è ogni uomo, voce di ogni creatura. Con tutta la discrezione di cui è capace dice solo: se vuoi, puoi guarirmi.

Il suo futuro è appeso ad un “se” seminato nel cuore di Dio.

A nome nostro il lebbroso chiede: che cosa vuole Dio per me? Cosa vuole da questa carne sfatta, da questo corpo piagato, da questi anni di dolore?

Gli scribi di ogni epoca ripetono che il dolore è punizione per i peccati, o maestro di vita, o imperscrutabile volontà di Dio. Per loro Giobbe è un caso teologico. Ma in quella teologia Dio è assente. La fede del lebbroso invece palpita: Dio è il Dio della compassione o non è!

Cosa vuoi per me? Quello che dicono gli scribi o vuoi guarirmi? La svolta del racconto non è contenuta in una riflessione, ma in un verbo che dice di una mano che ti stringe le viscere: provò compassione.

Per i sacerdoti il lebbroso è un caso, per Gesù è una lama nella carne.

Per gli scribi è un teorema, per lui è un fremito, che muove e genera gesti, che fa quasi violenza alla mano, la fa stendere, la fa toccare.

La mano parla prima della voce, le dita sono più eloquenti delle parole: Gesù rompe i tabù, toccare il lebbroso è diventare impuro per la legge. Ma per lui l’uomo è sempre puro e vale più della legge. Una carezza più della legge.

È l’eloquenza di toccare il male tremendo: da troppo tempo nessuno toccava più il lebbroso, per paura, per ribrezzo, per obbedienza alla legge. E la sua carne moriva di solitudine, il suo cuore moriva di assenze.

La guarigione comincia quando qualcuno si avvicina e mi tocca con amore, mi parla da vicino, non ha paura, patisce con me.

Il dolore non domanda spiegazioni, vuole partecipazione. Sentirsi toccati è una delle esperienze più belle e vitali.

Chi sa toccarti davvero, chi sa sfiorare il tuo intimo di luce o di piaga, questi solo lascia tracce di vita, è il tuo guaritore.

La parola, una voce per esistere dentro il vuoto, viene dopo: lo voglio, guarisci! Eternamente Dio vuole figli guariti.

Dio è guarigione. Dal male di vivere. Non ne conosco tutti i modi concreti, ma so per certo che non accadrà moltiplicando interventi miracolosi. Non conosco i tempi, ma so che egli rinnoverà battito su battito il cuore, con la compassione, con un gesto, con una voce che toccano, come una carezza, ogni abisso di dolore.

don Alfredo Di Stefano

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