Monthly Archives : gennaio 2021

Home2021gennaio
Read More
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2021 N 05

2021 – Echi di Vita N°05 – IL SIGNORE E’ VENUTO A LIBERARE L’UOMO

Questo Vangelo ci riporta la freschezza della sorgente, lo stupore e la freschezza dell’origine: la gente si stupiva del suo insegnamento.

Come la gente di Cafarnao, anche noi ci incantiamo ogni volta che abbiamo la ventura di incontrare qualcuno con parole che trasmettono la sapienza del vivere, una sa­pienza sulla vita e sulla morte, sull’amore, sulla paura e sulla gioia. Che aiutano a vivere meglio. Di fatto, sono autorevoli soltanto le parole che accrescono la vita.

Gesù insegnava come uno che ha autorità. Ha autorità chi non soltanto annuncia la buona notizia, ma la fa accadere. Lo vediamo dal seguito del racconto: C’era là un uomo posseduto da uno spirito impuro.

La buona notizia è un Dio che libera la vita.

 

Gesù ha autorità perché si misura con i nostri problemi di fondo, e il primo di tutti i problemi è «l’uomo posseduto», l’uomo che non è libero.

Volesse il cielo che tutti i cristiani fossero autorevoli. E il mezzo c’è: si tratta non di dire il Vangelo, ma di fare il Vangelo, non di predicare, ma di diventare Vangelo, tutt’uno con ciò che annunci: una buona notizia che libera la vita, fa vivere meglio, dove nominare Dio equivale a confortare la vita.

Mi ha sempre colpito l’espressione dell’uomo posseduto: che c’è fra noi e te Gesù di Nazaret? Sei venuto a rovinarci?

Gesù è venuto a rovinare tutto ciò che rovina l’uomo, a demolire ciò che lo imprigiona, è venuto a portare spada e fuoco, a rovinare tutto ciò che non è amore.

Per edificare il suo Regno deve mandare in rovina il regno ingannatore degli uomini genuflessi davanti agli idoli impuri: potere, denaro, successo, paure, depressioni, egoismi.

È a questi desideri sbagliati, padroni del cuore, che Gesù dice due sole parole: taci, esci da lui.

Tace e se ne va questo mondo sbagliato. Va in rovina, come aveva sognato Isaia, van­no in rovina le spade e diventano falci, si spezza la conchiglia e appare la perla.

Perla della creazione è l’uomo libero e amante.

Questo Vangelo mi aiuta a valutare la serietà del mio cristianesimo da due criteri: se come Gesù, mi oppongo al male dell’uomo, in tutte le sue forme; se come lui porto aria di libertà, una briciola di liberazione da ciò che ci reprime dentro, da ciò che soffoca la nostra umanità, da tutte le maschere e le paure.

don Alfredo Di Stefano

 

Scarica il giornalino in formato PDF >> Clicca Qui <<

Read More
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2021 N 04

2021 – Echi di Vita N°04 – CONVERTIRSI E’ GIRARSI VERSO LA LUCE

Siamo al momento fresco, sorgivo del Vangelo. C’è una bella notizia che inizia a correre per la Galilea ed è questa: il tempo è compiuto, il regno di Dio è qui.

Il tempo è compiuto, come quando si compiono per una donna i giorni del parto. E nasce, viene alla luce il Regno di Dio.

Gesù non spiega il Regno, lo mostra con il suo primo agire: libera, guarisce, perdona, toglie barriere, ridona pienezza di relazione a tutti, anche a quelli marchiati dall’esclusione. Il Regno è guarigione dal male di vivere, fioritura della vita in tutte le sue forme.

A questo movimento discendente, di pura grazia, Gesù chiede una risposta: convertitevi e credete nel Vangelo.

Immagino la conversione come il moto del girasole, che alza la corolla ogni mattina all’arrivo del sole e si muove verso la luce.

Credere nel Vangelo è un atto che posso compiere ogni mattino, ad ogni risveglio. Fare memoria di una bella notizia: Dio è più vicino oggi di ieri, è all’opera nel mondo, lo sta trasformando. E costruire la giornata non tenendo gli occhi bassi, chini sui problemi da affrontare, ma alzando il capo, sollevandolo verso la luce, verso il Signore che dice: sono con te, non ti lascio più, ti voglio bene.

Credete nel Vangelo. Non ‘al’ Vangelo, ma ‘nel’ Vangelo. Non solo ritenerlo vero, ma entrare e buttarsi dentro, costruirvi sopra la vita, con una fiducia che non darò più a nient’altro e a nessun altro.

Camminando lungo il mare di Galilea, Gesù vede Simone e in lui intuisce la Roccia. Vede Giovanni e in lui indovina il discepolo dalle più belle parole d’amore. Un giorno guarderà l’adultera e in lei vedrà la donna capace di amare bene. Il suo sguardo è creatore. Il maestro guarda anche me, e nonostante i miei inverni, vede grano che germina, una generosità che non sapevo di avere, capacità che non conoscevo.

È la totale fiducia di chi contempla le stelle prima ancora che sorgano.

Seguitemi, venite dietro a me. Non si dilunga in spiegazioni o motivazioni, perché il motivo è lui, che ti mette il Regno ap­pena nato fra le mani. E lo dice con una frase inedita, un po’ illogica: vi farò pescatori di uomini. Li tirerete fuori dall’oscurità, come pesci da sotto la superficie delle acque, come neonati dalle acque materne, come tesoro dissepolto dal campo. Li porterete dalla vita sommersa alla vita nel sole. Mostrerete che l’uomo, pur con la sua pesantezza, è fatto per un’altra respirazione, un’altra aria, un’altra luce.

Venite dietro a me, andate verso gli uomini. Avere passione per Cristo, che passa e si lascia dietro larghi sorsi di vita; avere passione per l’uomo e dilatare gli spazi che respira, questo il nostro cammino!

don Alfredo Di Stefano

Scarica il giornalino in formato PDF >> Clicca Qui <<

Read More
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2021 N 03

2021 – Echi di Vita N°03 – TROVARE LA CHIAVE DEL CUORE

Un Vangelo che profuma di libertà, di spazi e cuori aperti: Giovanni indica un altro cui guardare, e si ritrae.

Due discepoli lasciano il vecchio maestro e si mettono in cammino per sentieri sconosciuti dietro a un giovane rabbi di cui ignorano tutto, eccetto una immagine, una metafora folgorante: ecco, l’agnello di Dio!

Ma nelle parole di Giovanni sta la novità assoluta, il capovolgimento totale del nostro rapporto con Dio.

In tutte le religioni il sacrificio consiste nell’offrire qualcosa (un animale, del denaro, una rinuncia…) al Dio per ottenere in cambio il suo favore.

Con Gesù questo contratto religioso è svuotato: Dio non chiede più sacrifici, ora è Lui che viene e si fa agnello, vale a dire sacrifica se stesso; Gesù non prende nulla, dona tutto.

Gesù si voltò e disse loro: che cosa cercate? Sono le sue prime parole nel Vangelo di Giovanni.

Le prime parole del Risorto saranno del tutto simili: Donna, chi cerchi? Cosa cercate? Due domande, un unico verbo, dove troviamo la definizione stessa dell’uomo: l’uomo è un essere di ricerca, con un punto di domanda piantato nel cuore, cercatore mai arreso.

La prima cosa che Gesù chiede non è di aderire ad una dottrina, di osservare i comandamenti o di pregare, ma di rientrare in se stessi, di conoscere il desiderio profondo: che cosa desideri di più dalla vita?

Scrive san Giovanni Crisostomo: «trova la chiave del cuore. Questa chiave, lo vedrai, apre anche la porta del Regno».

Gesù, maestro del desiderio, fa capire che a noi manca qualcosa, che la ricerca nasce da una povertà, da una assenza che arde dentro: che cosa ti manca?

Salute, denaro, speranza, tempo per vivere, amore, senso alla vita, le opportunità per da­re il meglio di me?

Ti manca la pace dentro?

Rivolge quella domanda a noi, ricchi di cose, per insegnarci desideri più alti delle cose, e a non accontentarci di solo pane, di solo benessere.

Tutto intorno a noi grida: accontentati!

Invece il Vangelo ripete la beatitudine dimenticata: Beati gli insoddisfatti perché saranno cercatori di tesori. Beati voi che avete fame e sete, perché diventerete mercanti della perla preziosa.

Maestro, dove dimori? La richiesta di una casa, di un luogo dove sentirsi tranquilli, al sicuro.

La risposta di Gesù ad ogni discepolo è sempre: vieni e vedrai.

Vedrai che il mio cuore è a casa solo accanto al tuo.

don Alfredo Di Stefano

 

Scarica il giornalono in formato PDF >> Clicca Qui <<

Read More
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2021 N 02

2021 – Echi di Vita N°02 – OGNUNO E’ IL PREDILETTO DI DIO

Gesù è il figlio che si fa fratello, che si immerge solidale non tanto nel Giordano, quanto nel fiume dell’umanità, che sempre scorre a rischio sul confine tra deserto e terra promessa, tra fallimento e fecondità del­la vita.

Lo fa perché ogni fratello possa diventare figlio.

Il cuore del Vangelo di Marco è in questa parola: «Tu sei mio figlio amato».

La lieta notizia è una calda voce di padre che ti chiama figlio. Sostanza di ogni battesimo: ognuno è il figlio prediletto di Dio.

Dio preferisce ciascuno.

Uscendo dall’acqua vide i cieli aprirsi. Questa immagine del cielo aperto continua a indicare la nostra vocazione: alzare gli occhi su pensieri altri, su vie alte che so­vrastano le nostre vie; sentire che nella nostra vita sono in gioco forze più grandi di noi; che dipendiamo da energie che ven­gono da altrove, da una fonte fedele e che non viene meno, che alimenta la nostra vita; che non abbiamo in noi la sorgente di ciò che siamo.

Con questa fede possiamo anche noi aprire spazi di cielo sereno, da cui si affacci la giustizia per la nostra terra, dono che diventa conquista.

Possiamo aprire speranza, abitare la terra con quella parte di cielo che la compone.

Allora ti prende come una nostalgia, un desiderio di fare qualcosa che assomigli a ciò che è detto di Gesù:

«Passò facendo del bene, guarendo la vita da ogni sorta di male»; sintesi ultima, essenziale, struggente e bellissima della vicenda di Gesù, ma anche di ognuna delle nostre vite.

Passare facendo del bene è il senso del nostro pellegrinaggio sulla terra.

Passare fra le cose e le persone senza prendere, solamente amando, donando, perdonando, accendendo, aprendo spazi di cielo sereno.

Lo farò ricordando che «Dio non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta»,  che a Lui basta un po’ di fumo, lo lavora, lo circonda di cure e di speranza, «gli alita so­pra» fino a che ne sgorghi di nuovo la fiamma. L’uomo non è mai finito per sempre.

Ricordando il Dio dell’umile presagio di fuoco, Dio della nostra fragilità, Signore della debole fiamma e della grande speranza!

don Alfredo Di Stefano

 

Scarica il giornalino in formato PDF >> Clicca Qui <<

 

 

 

 

 

 

Read More
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2021 N 01

2021 – Echi di Vita N°01 – E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI

Un Vangelo che toglie il fiato, che impedisce piccoli pensieri e spalanca su di noi le porte dell’infinito e dell’eterno.

Giovanni non inizia raccontando un episodio, ma componendo un poema, un volo d’aquila che proietta Gesù di Nazaret verso i confini del cosmo e del tempo.

In principio era il Verbo…

e il Verbo era Dio.

Un avvio di Vangelo grandioso che poi plana fra le tende dello sterminato accampamento umano:

e venne ad abitare in mezzo a noi.

 

Poi Giovanni apre di nuovo le ali e si lancia verso l’origine delle cose che sono:

tutto è stato fatto per mezzo di Lui.

Nulla di nulla, senza di lui.

«In principio», «tutto», «nulla», «Dio», parole assolute, che ci mettono in rapporto con la totalità e con l’eternità, con Dio e con tutte le creature del cosmo, tutti connessi insieme, nell’unico meraviglioso arazzo dell’essere. Senza di lui, nulla di nulla.

E la vita era la luce degli uomini.

 

Cerchi luce? Contempla la vita: è una grande parabola intrisa d’ombra e di luce, imbevuta di Dio.

Il Vangelo ci insegna a sorprendere perfino nelle pozzanghere della vita il riflesso del cielo, a intuire gli ultimi tempi già in un piccolo germoglio di fico a primavera.

Cerchi luce? Ama la vita, amala come l’ama Dio, con i suoi turbini e le sue tempeste, ma anche con il suo sole e le sue primule appena nate. Sii amico e abbine cura, perché è la tenda immensa del Verbo, le vene per le quali scorre nel mondo.

A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. L’abbiamo sentito dire così tante volte, che non ci pensiamo più. Dio viene nel mondo come figlio per renderci figli.

Oggi Dio ci meraviglia. Dice a ciascuno di noi: tu sei una meraviglia. Non sei inadeguato, non sei sbagliato; no, sei figlio di Dio.

Sentirsi figlio vuol dire sentire la sua voce che ti sussurra nel cuore: tu sei una meraviglia”! Figlio diventi quando spingi gli altri alla vita, come fa Dio.

E la domanda ultima sarà:

dopo di te, dove sei passato, è rimasta più vita o meno vita?

 

don Alfredo Di Stefano

 

Scarica il giornalino in PDF >> Clicca Qui <<