Daily Archives : 25 marzo 2019

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San Lorenzo Parrocchia - ECHI DI VITA 2019 N 12

2019 – Echi di Vita N°12 – DIO AMA PER PRIMO, SENZA CONDIZIONI

Che colpa avevano quei diciotto uccisi dalla della torre di Siloe? E i tremila delle Torri gemelle? E i siriani, le vittime e i malati, sono forse più peccatori degli altri?

La risposta di Gesù è netta: smettila di immaginare l’esistenza come un’aula di tribunale. Non c’è rapporto alcuno tra colpa e disgrazia, tra peccato e malattia. La mano di Dio non semina morte, non spreca la sua potenza in castighi.

 

Ma se non vi convertite, perirete tutti. È tutta una società che si deve salvare. Non serve fare la conta dei buoni e dei cattivi, bisogna riconoscere che è tutto un mondo che non va, se la convivenza non si edifica su altre fondamenta, e non la disonestà eretta a sistema, la violenza del più forte, la prepotenza del più ricco.

Su tutti scende l’appello accorato e totale di Gesù: Amatevi, altrimenti vi distruggerete.

 

Alla serietà di queste parole fa da contrappunto la fiducia nel futuro nella parabola del fico: da tre anni il padrone attende invano dei frutti, e allora farà tagliare l’albero. Invece il contadino sapiente, che è un “futuro di cuore“, dice: «Ancora un anno di lavoro e gusteremo il frutto».

Dio è così: ancora un anno, ancora un giorno, ancora sole pioggia cure perché quest’albero è buono; quest’albero, che sono io, darà frutto.

 

Dio contadino, chino su di me, su questo mio piccolo campo, in cui ha seminato così tanto per tirar su così poco. Eppure lascia un altro anno ai miei tre anni di inutilità. Per lui il frutto possibile domani conta più della mia inutilità di oggi.

«Vedremo, forse l’anno prossimo porterà frutto». In questo ‘forse’ c’è il miracolo della fede di Dio in noi. Lui crede in me prima ancora che io dica sì.

 

Il tempo di Dio è l’anticipo, il suo è amore preveniente, la sua misericordia anticipa il pentimento. Dio ama per primo, ama in perdita, ama senza condizioni.

La sua fiducia verso di me mi sospinge in avanti. Buon cammino!

Mons. Alfredo Di Stefano

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San Lorenzo Parrocchia - ECHI DI VITA 2019 N 11

2019 – Echi di Vita N°11 – PREGARE CAMBIA IL CUORE, DIVENTI CIO’ CHE AMI

Dal deserto al Tabor; dalla domenica dell’ombra che ci minaccia, alla domenica della luce che ci abita. Ciò che è avvenuto in Cristo avverrà in ciascuno, lui è il volto ultimo e alto dell’uomo.

Il racconto della trasfigurazione è collocato in un contesto duro e difficile.

Gesù ha appena consegnato ai suoi il primo annuncio della passione: il figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato, venire ucciso. E subito, dentro quel momento di oscurità, il vangelo ci regala il volto di Cristo che gronda luce, su cui tenere fissi gli occhi per affrontare il momento in cui la vita gronda sangue, per tutti, come per Gesù nell’orto degli ulivi.

 

   Gesù salì su di un alto monte a pregare.

La preghiera è mettersi in viaggio: destinazione Tabor, un battesimo di luce e di silenzio; un futuro più buono; approdo è il cuore di luce di Dio.

Mentre pregava il suo volto cambiò di aspetto. Pregare trasforma. Pregare cambia il cuore, tu diventi ciò che contempli, ciò che ascolti, ciò che ami, Colui che preghi.

 

E’ nel contatto con il Padre che la nostra realtà si illumina e appare in tutta la sua lucentezza e profondità.

In qualche momento privilegiato, toccàti dalla gioia, dalla dolcezza di Dio, forse ci è capitato di dire, come Pietro: “Signore, che bello! Vorrei che questo momento durasse per sempre. Facciamo qui tre tende?”

E una voce interiore ci dice: è bello stare su questa terra, gravida di luce. È bello essere uomini, dentro questa umanità che pian piano si libera, cresce, ascende. È bello vivere.

 

Le parole di Pietro trasmettono una esperienza precisa: Dio è bello.

Invece Dio spesso è stato relegato a rovistare nel passato e nel peccato dell’uomo. Ora sta a noi restituirgli il suo volto solare, testimoniare un Dio bello, desiderabile, interessante.

Come san Francesco quando prega: tu sei bellezza, tu sei bellezza.

Come sant’Agostino: tardi ti ho amato bellezza tanto antica e tanto nuova.

Sarà come bere alle sorgenti della luce.

 

Davvero il cristianesimo è la religione della penitenza, della mortificazione, del sacrificio, come molti pensano?

No, il Vangelo è la bella notizia che Dio regala vita a chi produce amore.

Mons. Alfredo Di Stefano

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San Lorenzo Parrocchia - ECHI DI VITA 2019 N 10

2019 – Echi di Vita N°10 – LE TENTAZIONI? NON SI EVITANO, SONO DA «ATTRAVERSARE»

L

e tentazioni di Gesù sono le forze, che mettono ogni uomo davanti alle scelte di fondo della vita. Ognuno tentato di ridurre i suoi sogni a pane, a denaro, di trasformare tutto, anche la terra e la bellezza, in cose da consumare.

Ognuno tentatore di Dio: fammi, dammi, risolvi i miei problemi, manda angeli.

Buttarsi nel vuoto e aspettare un volo d’angeli, non è fede, ma la sua caricatura: cercare il Dio dei miracoli, colui che agisce al posto mio invece che insieme con me, forza della mia forza, luce sul mio cammino.

Ognuno tentato dal piacere di comandare, decidere, arrivare più in alto. Io so la strada, dice lo Spirito cattivo: vénditi! Vendi la tua dignità e la tua libertà, baratta l’amore e la famiglia…

Le tre tentazioni tracciano le relazioni fondamentali di ogni uomo: ognuno tentato verso se stesso, pietre o pane; verso gli altri, potere o servizio; verso Dio, lui a mia disposizione.

Le tentazioni non si evitano, si attraversano. Attraversare le tentazioni significa in realtà fare ordine nella propria fede.

La prima: che queste pietre diventino pane! Non di solo pane vive l’uomo…

Il pane è buono ma più buona è la parola di Dio. Il pane è indispensabile, eppure contano di più altre cose: le creature, gli affetti, le relazioni, l’eterno in noi.

L’uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

La seconda tentazione è una sfida aperta a Dio. «Buttati giù, chiedi a Dio un miracolo».

I miracoli non servono per credere.

Nella terza tentazione il diavolo rilancia: venditi alla mia logica e avrai tutto. Il diavolo fa un mercato con l’uomo: io ti do, tu mi dai. Esattamente il contrario di Dio, che ama per primo, ama in perdita, ama senza contraccambio.

Vuoi avere le folle con te? Assicura pane, potere, successo e ti seguiranno. Ma Gesù non vuole “possedere” nessuno.

Lui vuole essere amato da questi splendidi e meschini figli. Non ossequiato da schiavi obbedienti, ma amato da figli liberi, generosi e felici.

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