Daily Archives : 24 aprile 2022

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SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2022 N 16

2022 – Echi di Vita N°16 – PERCHE’ PIANGETE? NON E’ QUI , E’ RISORTO. ALLELUIA!…

Rocca Priora, 13 aprile 2022

Federico adorato,

Il ricordo ti cerca e non riempie il vuoto di un vincolo spezzato troppo presto.

Un destino ostile, crudele ti ha rapito in un battito di ciglia dal tepore di un Aprile violato dallo strazio della tua dipartita.

Ora che tutto è compiuto, vieni nei nostri sogni. Vieni a medicare un tomento che non si arrende.

Vieni a narrarci la favola bella di ciò che troveremo dall’altra parte della strada.

Adorato figlio, anima mia, fratello, tutto passa e tutto scorre, ma tu vivrai in noi tra i lembi di una ferita che non si rimarginerà MAI!

Miei cari, se mi avete amato, non piangete.

Io sono nell’onda leggera che accarezza la battigia.

Sono la brezza delicata che ti scompiglia i capelli, MAMMA.

Sono la lacrima che riga il tuo volto addolorato, sono nell’oro dei girasoli e sono in ogni passo che fate ed in ogni angolo di terra che calpesterete.

Ora vivo in Orizzonti senza fine, in una Luce che tutto investe e sono parte dell’INCANTO di DIO, bellezza incorruttibile, in una Gioia inestinguibile, in un Amore Infinito, dove un giorno saremo uniti oltre la MORTE.

Non piangete e continuate ad Amarmi come IO vi ho AMATO.

 

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SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2022 N 17

2022 – Echi di Vita N°17 – LA PACE SGORGA SEMPRE DALLE FERITE

«Venne Gesù, a porte chiuse».

C’è aria di paura in quella casa, paura dei Giudei, ma anche e soprattutto paura di se stessi, di come lo avevano abbandonato, tradito, rinnegato così in fretta.

Eppure Gesù viene. L’abbandonato ritorna da quelli che sanno solo abbandonare, il tradito si mette di nuovo nelle mani di chi lo ha tradito.

 

«E sta in mezzo a loro».

Ecco da dove nasce la fede cristiana, dal fatto che Gesù sta lì, dal suo esserci qui, vivo, adesso. Il ricordo, per quanto appassionato, non basta a rendere viva una persona. La fede nasce da una presenza, non da una rievocazione.

 

«Venne Gesù e si rivolge a Tommaso».

Nel piccolo gregge cerca proprio colui che dubita: «Metti qua il tuo dito, stendi la tua mano, tocca!».

Ecco Gesù: non si scandalizza di tutti i miei dubbi, non si impressiona per la mia fatica di credere, non pretende la mia fede piena, ma si avvicina a me.

A Tommaso basta questo gesto.

Chi si fa vicino, tende le mani, non ti giudica ma ti incoraggia, è Gesù. Non ti puoi sbagliare!

Tommaso si arrende. Si arrende alle ferite che Gesù non nasconde, anzi esibisce: il foro dei chiodi, toccalo; lo squarcio nel fianco, puoi entrarci con una mano; piaghe che non ci saremmo aspettati, pensavamo che la Risurrezione avrebbe cancellato, rimarginato e chiuso le ferite del Venerdì Santo.

 

E invece no! Perché la Pasqua non è l’annullamento della Croce, ma ne è la continuazione, il frutto maturo, la conseguenza. Le ferite sono l’alfabeto del suo amore.

Il Risorto non porta altro che le ferite del Crocifisso, da esse non sgorga più sangue, ma luce. Porta l’oro delle sue ferite.

Penso alle ferite di tanta gente, per debolezza, per dolore, per disgrazia. Nelle ferite c’è l’oro. Le ferite sono sacre, c’è Dio nelle ferite, come una goccia d’oro.

Ciascuno può essere un guaritore ferito. Proprio quelli che parevano colpi duri o insensati della vita, ci hanno resi capaci di comprendere altri, di venire in aiuto. La nostra debolezza diventa una forza.

Tommaso si arrende alla pace, la prima parola che da otto giorni accompagna il Risorto: Pace a voi!

Non un augurio, non una semplice promessa, ma una affermazione: la pace è qui, è in voi, è iniziata.

Quella sua pace scende ancora sui cuori stanchi, e ogni cuore è stanco, scende sulla nostra vicenda di dubbi e di sconfitte, come una benedizione immeritata e felice.

Scenda sul territorio ucraino.

don Alfredo Di Stefano

 

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