Daily Archives : 10 aprile 2022

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SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2022 N 15

2022 – Echi di Vita N°15 – I PIEDI DI DIO PERCORRONO LA STRADA DELLE STORIA… LE VIE DELLA GUERRA…

Sono i giorni supremi e il respiro del tempo profondo cambia ritmo; la liturgia rallenta, prende un altro passo, accompagna con calma, quasi ora per ora, gli ultimi giorni di Gesù. Gesù lascia il tempio e i duri conflitti e si rifugia a Betania: nella casa dell’amicizia, nel cerchio caldo degli amici, Lazzaro, Marta, Maria, quasi a riprendere il fiato del coraggio. Ha bisogno di sentirsi non solo il Maestro ma l’Amico.

L’amicizia non è un tema minore del Vangelo, rende la strada meno faticosa, fa superare nel cuore la stanchezza di essere uomo.

Il grido “Osanna”: forse una carezza, un riconoscimento, un momento di pace e di festa, prima che si scateni l’impossibile, prima che l’uomo ferisca l’uomo, prima che la violenza di parole e di gesti cancelli la dignità dell’uomo, prima che i soldati disperdano gli amici, prima che i piedi del figlio dell’uomo dalle strade di Gerusalemme raggiungano il Calvario, piedi che hanno attraversato la polvere dei cuori.

Dio non ha ali, ma piedi per perdersi nelle strade della storia, per percorrere ogni sentiero, anche quelli della guerra.

Gesù si consegna alla morte. Perché? Per essere con me e come me. Perché io possa essere con lui e come lui. Essere in croce è ciò che Dio, nel suo amore, deve all’uomo che è in croce. L’amore conosce molti doveri, ma il primo è di essere insieme con l’amato, è “passione d’unirsi“.

Dio entra nella morte perché là va ogni suo figlio. E ci trascinerà fuori, in alto, con la sua pasqua.

È qualcosa che mi sorprende: un Dio che mi ha lavato i piedi e non gli è bastato, che ha dato il suo corpo da mangiare e non gli è bastato, lo vedo pendere nudo e disonorato, osannato e condannato, lodato e imprecato.

 

Le nostre ambiguità, le nostre contraddizioni, le nostre contrarietà, le nostre superficialità, le nostre rivalità, le nostre guerre.

Entra così nella morte e la attraversa, raccogliendoci tutti dalle lontananze più sperdute e Dio lo risuscita perché sia chiaro che un amore così non può andare perduto, e che chi vive come lui ha vissuto, ha in dono la sua vita indistruttibile.

don Alfredo Di Stefano

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