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Parrocchia San Lorenzo - Echi di Vita 027 _ 2020

2020 – Echi di Vita N°27 – E’ GUARDANDO I PICCOLI CHE S’IMPARA L’ARTE DI BENEDIRE

Ti benedico o Padre perché hai rivelato queste cose ai piccoli

Il Battista è in carcere, in Galilea crescono rifiuto e ostilità, i miracoli di Cafarnao e di Betsaida non servono, eppure, nel pieno della crisi, Gesù benedice il Padre, fermandosi improvvisamente come incantato davanti ai suoi, ai piccoli. I piccoli sono coloro che ce la fanno a vivere solo se qualcuno si prende cura di loro, come i bambini.

 

Dio è vicino a ciò che è piccolo, ama ciò che è spezzato Quando gli uomini dicono: “perduto“, egli dice: “trovato“: quando dicono: “condannato“, egli dice: “salvato“; quando dicono: “abbietto“, Dio esclama: “beato!”.

 

Per entrare nel mistero di Dio vale più un’ora passata ad addossarsi la sofferenza e il mondo di uno di questi piccoli, che anni di studi di discussione.

Per conoscere il mistero delle persone e la fiamma delle cose, bisogna accostarle come piccoli, con stupore, con mani che non prendono, ma solo accarezzano.

Per imparare a benedire di nuovo il mondo e le persone, bisogna imparare a guardare i piccoli, la gente da poco, il loro cuore vero, e lì troveremo innumerevoli motivi per benedire, ragioni grandi perché il lamento non prevalga più sullo stupore.

 

Gesù parla di cose rivelate, eppure ciò che è offerto alla fine del brano è tutt’altro rispetto al conoscere delle cose su Dio. C’è offerta l’unica cosa che conta davvero, l’unica che manca, e non è la virtù, non l’intelligenza o la sapienza; l’unica cosa che il cuore cerca, l’unica che Gesù non insegna, ma riversa su chi gli è vicino: imparate da me che sono mite ed umile di cuore e troverete riposo per le vostre anime.

 

Gesù non viene con obblighi e divieti, viene recando una coppa colma di pace; non porta precetti nuovi, ma una promessa: il regno è iniziato ed è pace e gioia nello Spirito. E attraverso il riposo e la pace del nostro cuore in migliaia attorno a noi saranno salvati, troveranno ristoro. Ristoro dell’esistenza è un amore umile, un cuore in pace, senza violenza e senza presunzione.

 

Imparate dal mio cuore… 

Cristo si impara imparandone il cuore, il modo di amare: l’amore infatti non è un maestro fra gli altri maestri, è il maestro della vita. Inizia il discepolato del cuore, per noi, sapienti e intelligenti, che corriamo il rischio di restare analfabeti del cuore: perché Dio non è un concetto, ma il cuore dolce della vita, e il Vangelo è la pienezza dell’umano.

don Alfredo Di Stefano

 

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